Randstad, una tra le più importanti agenzie per il lavoro al mondo, ha lanciato una ricerca che analizza i cambiamenti che stanno attraversando il mondo del lavoro. Capiamo meglio in che modo possiamo aiutare i nostri figli a prepararsi al futuro per vivere in modo più sereno.
Cosa possono fare i giovani per prepararsi al futuro
Che le innovazioni tecnologiche abbiano profondamente cambiato il modo di lavorare è un dato certo. Ed è certo anche che i cambiamenti non si fermeranno qui. Alcuni scienziati hanno infatti stimato come le tecnologie stiano accelerando in maniera esponenziale, arrivando a raddoppiare il loro potenziale, ogni quattro mesi.
Un altro dato certo lo ha segnalato l’ISTAT nel Rapporto Annuale del 2017. Secondo l’ISTAT l’Italia è il Paese più vecchio d’Europa e quello che possiede il maggior numero di NEET – “Not in Education, Employment or Training” – ovvero giovani che non studiano e non lavorano.
La difficoltà che hanno i lavoratori italiani ad adattarsi ai cambiamenti del mondo lavorativo non è altro che una conseguenza di un problema radicato nel nostro Paese. In Italia, infatti, l’offerta formativa a disposizione di bambini e ragazzi, non è adeguata alle profonde trasformazioni hanno cambiato e cambieranno il mondo del lavoro.
Il mercato del lavoro è soggetto a cambiamenti continui. Per fronteggiare le sfide future occorre perciò rivedere la formazione scolastica ed universitaria dei lavoratori di domani. Bisogna concentrare l’attenzione sulle nuove skills richieste, che sono di tipo hard e di tipo soft.
Nel futuro le hard skills – ovvero le competenze tecniche – che verranno richieste saranno sempre più collegate al mondo del tech. Ma a nulla servono se non puntiamo anche sull’addestramento delle soft skills: le competenze trasversali legate alla sfera interpersonale.
Secondo le recenti previsioni effettuate dal World Economic Forum, il 65% dei bambini di oggi, svolgerà in futuro lavori che ancora non esistono.
Pensandoci bene, chi avrebbe immaginato, 15 anni fa, che sarebbero esistiti Youtubers, Influencers e Social Media Managers?
Quali saranno i mestieri del futuro?
Possiamo soltanto ipotizzare quali saranno gli impieghi del futuro. Ciò che è certo, però, è che questi saranno legati sempre più alle nuove tecnologie e all’intelligenza artificiale.
Questo vuol dire che i robot prenderanno il nostro posto? No. Perché le macchine ci possono sostituire soltanto per alcune tipologie di lavoro, permettendo all’essere umano di sviluppare il proprio potenziale negli ambiti più diversi.
Per essere competitivi ed adeguati al mondo del lavoro però, serviranno in futuro conoscenze sempre più specifiche in ambito tecnologico. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un’applicazione delle nuove tecnologie negli ambiti più svariati. Nel futuro questa tendenza aumenterà e ci sarà bisogno di esperti di intelligenza artificiale, robotica e cyber security in ogni ambito lavorativo di applicazione.
Come fare per non restare fuori dal mondo del lavoro
Possedere conoscenze digitali specifiche sarà fondamentale nel domani. Al giorno d’oggi, si registra un grande gap tra le competenze possedute dagli attuali lavoratori e quelle a loro richieste dal mondo del lavoro. Se ai lavoratori non rimane altro che provare a colmare questo gap con corsi di formazione appositi, ai giovani resta ancora tempo per prepararsi.
Per questo motivo, solo intraprendendo un percorso formativo incentrato sul tech, sulle conoscenze digitali e sulle soft skills, i giovani possono prepararsi al meglio per le sfide future.
Le competenze richieste in futuro
Come abbiamo detto, i giovani sono ancora in tempo per prepararsi in maniera ottimale alle richieste future del mondo del lavoro. Per fare questo però, i ragazzi che si stanno formando necessitano di un percorso di istruzione che li prepari adeguatamente.
L’introduzione della tecnologia nelle scuole è fondamentale, così da insegnare ai giovani il potenziale degli strumenti tecnologici al servizio dell’uomo.
Bambini e ragazzi dovranno imparare a lavorare in team, competenza sempre più richiesta sul posto di lavoro. Integrarsi in gruppo e saper esprimere il proprio pensiero con educazione e rispetto per i collaboratori, sono infatti abilità ricercate.
Considerando l’importanza che i dati e le informazioni hanno per le intelligenze artificiali – che senza di essi non potrebbero avanzare né migliorarsi – si può facilmente intuire l’importanza della gestione dei cosiddetti “big data“. Imparare a gestire informazioni e dati è dunque una competenza che deve essere insegnata fin da subito ai ragazzi.
Approcciarsi ad un metodo di lavoro più smart, che magari non prevede un posto di lavoro fisico ma virtuale, è uno degli altri fattori ai quali dovremmo educare i futuri lavoratori, che sempre più si troveranno a lavorare da remoto grazie alla tecnologia del cloud.
Anche l’offerta formativa universitaria dovrebbe essere ripensata. I corsi di laurea STEM, ovvero quelli legati alla Scienza, alla Tecnologia, all’Ingegneria e alla Matematica dovrebbero essere ampliati. Inoltre, è importante che si instauri una multidisciplinarietà che permetta agli studenti l’applicazione delle proprie conoscenze digitali in molteplici ambiti, per mantenere e sviluppare la capacità di pensare in modo laterale.
I concetti chiave per essere pronti al futuro sono dunque la formazione continua e l’aggiornamento costante. Soltanto così i lavoratori potranno formarsi e mantenersi preparati per affrontare le continue sfide del mondo del lavoro.