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Come e quando educare i bambini alla tecnologia

Esiste un’età per la tecnologia? Lo abbiamo chiesto al Dottor Gucci, Medico Pediatra della provincia di Livorno

In questo articolo il Dottor Gucci, nostro ospite nell’Innovation Saturday del 30 maggio scorso, ci parla dei rischi connessi ad un uso precoce della tecnologia da parte dei bambini.

Il Dottor Marco Gucci è Medico Pediatra ed autore del blog iltatodottore.wordpress.com, oltre che di alcuni libri dedicati ai più piccoli ed alla loro salute.

Dottore, da pediatra, cosa pensa della rivoluzione digitale?

La rivoluzione digitale ha prodotto enormi e profondi cambiamenti di natura economica, sociale e culturale. È cambiata la comunicazione tra le persone, il rapporto Stato-cittadini, l’interazione uomo-macchina, la didattica scolastica più incline alla digitalizzazione, ma anche il diverso modo di impiegare il proprio tempo libero.

Da varie indagini condotte sull’utilizzo e sui rischi dei social media nei bambini, emergono tre dati significativi: un aumento dell’utilizzo di media digitali da parte dei bambini al di sotto dei due anni di età, un maggior utilizzo delle nuove tecnologie che in pochi anni si è triplicato ed un aumento dei bambini che utilizzano giornalmente un dispositivo digitale.

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Esiste un’età per la tecnologia? Quali sono gli eventuali step evolutivi per dare ai bambini serenità e benessere?

Parlando di rischi ed opportunità viene subito spontanea la domanda su quale sia l’età in cui i bambini possono interagire e familiarizzare con i dispositivi digitali.

Lo psicanalista Serge Tisseron ha teorizzato la “regola del 3-6-9-12”. Secondo questa regola, prima dei 3 anni i bambini non dovrebbero stare fermi a guardare schermi, perché il gioco è più educativo per il loro sviluppo. Prima dei 6 anni è vietato l’uso di console di videogiochi, per non trascurare altre attività educative e formative. Prima dei 9 anni è bene evitare che i bambini si avvicinino ad Internet; in caso contrario, “l’adulto sempre sorvegliante”, dovrà guidarli verso un utilizzo saggio e consapevole. Solo a partire dai 12 anni il bambino può iniziare a navigare on-line, sempre con le varie accortezze necessarie da parte dell’adulto per evitare che questi imbocchino strade con conseguenze negative al loro sviluppo fisco e mentale.

Tali regole, se ad una prima lettura possono sembrare restrittive, vanno lette in una chiave di opportunità. Infatti, la presenza del genitore o dell’educatore è il momento chiave che consente un approccio sicuro, più consapevole e teso a sfruttare al massimo le opportunità che la tecnologia digitale offre ai bambini.

Non parlerò di televisione e videogiochi, ma di Tablet e smartphone, che sono i nuovi dispositivi che fanno la parte della nostra vita. Fa riflettere che un bambino su cinque abbia preso contatto con il cellulare già ad un anno di vita e che dai 3 ai 5 anni sappia utilizzare lo smartphone dei propri genitori.

Perché i bambini sono così attratti dai dispositivi touch-screen?

I dispositivi touch sono molto ricercati dai bambini, essenzialmente per due motivi: sono in grado di “ridurre la distanza tra utente e contenuti” e risultano essere più intuitivi e di facile apprendimento. Questo perché la funzione touch-screen elimina ed annulla quelle competenze informatiche che invece devono essere presenti per saper utilizzare un computer (pensiamo ad esempio alle periferiche di input come la tastiera o il mouse).

Quali sono i rischi connessi all’utilizzo della tecnologia nei bambini, se di rischio si può parlare?

I rischi di un utilizzo incontrollato di tali strumenti tecnologici sono sicuramente: sedentarietà, isolamento, disturbi alla vista, riduzione della capacità del pensiero induttivo, riduzione di concentrazione ed infine difficoltà a relazionarsi. Ma tali rischi si possono annullare attraverso un controllo mediato dell’adulto di riferimento.

Bambini e tecnologia

Da genitori ed educatori, come possiamo aiutare i bambini a vivere la tecnologia in modo consapevole?

L’utilizzo di tablet e smartphone può essere positivo per lo sviluppo cognitivo e sensoriale del bambino. Questo è vero solo se questi strumenti non sostituiscono ma si aggiungono ai giochi tradizionali. Inoltre, lo sviluppo cognitivo del bambino può essere facilitato e rafforzato dall’utilizzo multimediale delle app.

A proposito delle applicazioni va sottolineato come è necessario che esse siano adeguate alle specifiche esigenze dei destinatari, per raggiungere in modo più facile e appagante l’obiettivo prefissato. Ottime sono le app che dedicano uno spazio riservato agli adulti, i quali possono controllare le criticità e/o i miglioramenti conseguiti dai bambini. Altro elemento che rende un app efficace è la scelta del comportamento/azione in risposta a possibili errori.

I genitori devono aiutare i figli a diventare nel corso della loro crescita “app-attivi” e non “app-dipendenti”.

Cosa ne pensa di un approccio ad Internet sin da bambini?

Internet può essere un ottimo canale di apprendimento e d’informazione per lo sviluppo. È una grande opportunità utilizzare la rete per rispondere alle domande dei figli anche attraverso video, se le parole sono troppo complesse, per aiutarli nei compiti e guidarli ad un utilizzo consapevole della rete. 

Tuttavia, se da un lato la rete è un efficace canale comunicativo, dall’altro può essere pericoloso. Infatti, molti siti contengono messaggi violenti o contenuti non adatti ai bambini.

I bambini seguono l’esempio dei genitori: qualche consiglio per i grandi?

Molto spesso i genitori purtroppo adottano un approccio diseducativo. Quante volte abbiamo visto genitori che durante il pranzo o la cena con amici isolano il proprio figlio piagnucolante lasciandolo alle cure della mamma YouTube o del babbo Tablet?

La parola chiave per superare la dicotomia tra rischi e benefici nell’utilizzo dei nuovi media digitali è consapevolezza, intesa come capacità dei genitori di valutare rischi ed opportunità del mondo digitale. Consapevolezza che necessita in primo luogo della capacità di essere esempio per i bambini nel corretto utilizzo delle risorse.

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Cosa possono fare per i bambini le scuole?

In tale ottica è fondamentale l’utilizzo dei media digitali nelle scuole e nei contesti educativi perché risultano avere efficacia non solo nello sviluppo e nell’apprendimento del bambino, ma anche nell’insegnamento dei docenti e nello snellimento organizzativo, purtroppo molto burocratico. Non solo, tali strumenti in un contesto scolastico sono utili anche per l’integrazione, infatti sono in grado di rendere sempre più partecipi ed inclusivi bambini disabili e stranieri.

Sta quindi ai genitori educare i bambini ad un uso consapevole della tecnologia..

Certamente. Le tecnologie possono rivelarsi ottimi ed efficaci strumenti per lo sviluppo psico-fisico del bambino, se gli adulti maturano consapevolezza e responsabilità nel loro utilizzo.

Le tecnologie in sé sono neutrali, l’utilizzo consapevole o inconsapevole che si cela dietro il mondo digitale rappresenta la vera risposta.  

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